Aree tematiche

Le sculture, le ceramiche, i mosaici

Le sculture

Chi ha pensato e  immaginato, negli anni ’50, un Sante Zennaro diverso dal passato, lo ha fatto in grande: non solo un’ampia area verde appena fuori dalla città, una piccola città nella città, fornita di tutto, dalle aule alle case, alla mensa, all’ospedale, alla chiesa, ecc. Ha pensato anche a un ampio porticato che i bambini potessero percorrere protetti dalle intemperie, tanti viottoli tracciati con lastre attraverso il verde in modo che non si bagnassero le scarpe con la rugiada. E negli ampi spazi verdi non è mancata neppure l’arte, per i giochi e per la fantasia. Poi troviamo affisse alle pareti che appaiono sul grande piazzale centrale le ceramiche di Sergio Gioghi, artista che conduceva laboratori dentro la Palazzina 1 insieme a bambini e insegnanti, dove cuoceva le ceramiche che uscivano dalle mani dei bambini nel grande forno, purtroppo oggi distrutto in quanto molto ingombrante e pesante. Per arredare l’ampia area verde, alle spalle degli edifici dell'area est, sud e ovest, nel 1970 fu bandito un Concorso dalla Amministrazione Provinciale, dal quale uscirono vincitori gli scultori Alessandro Tagliolini, Nello Bini e il pittore Andrea Raccagni.

Le opere di Alessandro Tagliolini, artista romano, sono note in tutto il mondo. Per il Sante Zennaro di Imola furono realizzate 8 sculture che rappresentavano figure concrete un poco stilizzate e astratte che avevano l’obiettivo di stimolare la fantasia dei bambini:

 

nave.png La nave l’idea dell’isola
scivolo.png Lo scivolo  ... l’idea della montagna e della paura
papere.png Gli animali o papere : l’idea del Gruppo
fungo.png Il fungo  ... l’idea del rifugio sotto il cappello
osservatorio.png L’osservatoriol’idea della scoperta e dell’infinito
balena.png Il ventre della balenal’idea del mistero

Sono opere interamente perdute

  • La foresta, l'idea di avventura
  • Il labirinto, l’idea dell’ignoto

Anche il percorso d'acqua  è associabile all’intervento di Tagliolini in quanto è elemento di collegamento ideale tra le sue sculture. Oggi è interamente prosciugato, ma leggibile; pare che il sistema di rifornimento originario prevedesse canalizzazioni attingenti acqua dall’adiacente Canale dei Molini e la modulazione delle cascatelle facesse scorrere agevolmente l’acqua per le sue pendenze.

 

Attualmente nel parco sono presenti tre delle cinque sculture ludiche realizzate dall'artista toscano Nello Bini:

chiocciola.png uno scivolo a forma di chiocciola
un teatrino di burattini
un dirigibile-astronave-sottomarino

I mosaici

Oltre alle sculture sono conservate nella pavimentazione del portico del Quadrilatero le opere del pittore e scultore Andrea Raccagni, ampi riquadri di mosaici policromi realizzati con la significativa collaborazione della mosaicista Maria Grazia Brunetti detta Gaia.

Il Complesso Sante Zennaro, per l’utilizzo scolastico cui è stato destinato nel tempo, ha potuto beneficiare di una continua manutenzione. Le opere d’arte del parco, invece, con il passare del tempo hanno iniziato a presentare segni di deterioramento e pericolosità e, per evitare rischi ai bambini delle scuole che funzionano dentro il Complesso e giocano nel parco, sono state protette in attesa di restauro.

Oggi il Progetto Sante Zennaro BENE COMUNE: trasformazione cultura gioco artisticità si propone anche di perseguire il recupero artistico delle sculture pedagogiche paesaggistiche del parco. Sono state reperite risorse dal ConAMI e dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Imola con cui, sotto la Direzione competente del Servizio Musei del Comune e l’opera del restauratore Maurizio Rambelli, sono state restaurate due sculture: LA BARCA di Alessandro Taglioni (l’idea dell’Isola) e l’ASTRONAVE di Nello Bini. Ovviamente l’obiettivo è di completare il lavoro di restauro, analogamente a quanto pensato nel 1970, allorquando si ritenne che tale patrimonio dovesse essere al servizio dei bambini del Sante Zennaro, ma anche dell’intera città. Molti di noi ricordano quando negli anni 70 e 80 da tutte le scuole imolesi, anche dal forese, da Zello, da Sesto imolese, da Sasso Morelli, le maestre organizzavano le gite al Sante Zennaro e molti di noi conservano pure le foto dei loro bambini di allora, oggi magari  quarantenni, che giocano sopra le sculture gioco di quel parco.

Il Comune di Imola è soggetto partecipe del progetto con i suoi uffici e i suoi servizi.

Amedea Morsiani

Imola, 31 ottobre 2018

ultima modifica 14/06/2019 12:45 — pubblicato 03/06/2019 11:35